Man hu? Dissero così gli ebrei nel deserto: cos’è?
Una buona notizia, una occasione e una opportunità, un gran regalo per tutti gli educatori delle equipes, i ragazzi e i giovani dei gruppi, i genitori del ciclo “Le radici e le ali”, i parroci; insomma tutti tutti, nessuno escluso della grande famiglia dell’Oratorio San Giovanni Paolo II, senza dimenticare gli amici della nostra Unità Pastorale:
Sabato 8 aprile, al Prefabbricato di via dell’Acacia (Prepo), alle 15.00, verranno al GP2, a trovarci, alcuni componenti del Team USAR Vigili del Fuoco Lazio.
Sono Stefano Vagnini (Capo Squadra Esperto); Giancarlo Favoccia e Marco De Felici (Vigili Coordinatori) con Stefano Simoni (Vigile Esperto). Con i loro colleghi sono intervenuti nella tragedia di Rigopiano, recuperando 9 degli 11 superstiti.
Cosa significa USAR e di cosa si occupano questi professionisti?
«Il progetto USAR (Urban Search And Rescue) nasce per migliorare le attività di soccorso in macerie, derivanti da eventi sismici, esplosioni, crolli o dissesti statici e idrogeologici.
Le squadre USAR del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco affrontano operazioni di soccorso in tali scenari con un adeguato livello di sicurezza e con metodologie altamente evolute concernenti soprattutto la valutazione dei rischi associati, le tecniche di localizzazione e le attività di estricazione delle vittime. Queste operazioni devono essere particolarmente incisive, tempestive e celeri» (da http://www.vigilfuoco.it/aspx/page.aspx?IdPage=9797)
Perché al GP2?
Ho conosciuto Giancarlo Favoccia, Coordinatore USAR, in una trasmissione televisiva nella quale eravamo ospiti insieme: lui ha raccontato i giorni di Rigopiano e io ho cercato di balbettare un senso a quello che, umanamente, non ne può avere. L’ho invitato a raccontare a noi, ai ragazzi e agli educatori del GP2 come, facendo bene il proprio dovere si vive tutti i giorni quel “c’è più gioia nel dare che nel ricevere” che don Peppe ci ha ripetuto dal nostro inizio e che tutti ci ha cresciuti.
Ancora una volta ha risuonato in me quello che ci disse il “nostro” Giovanni Paolo II a Tor Vergata, nella notte in cui molti di noi eravamo lì, sotto il cielo stellato di Roma: “E’ Gesù che suscita in voi il desiderio di fare della vostra vita qualcosa di grande, la volontà di seguire un ideale, il rifiuto di lasciarvi inghiottire dalla mediocrità, il coraggio di impegnarvi con umiltà e perseveranza per migliorare voi stessi e la società, rendendola più umana e fraterna”.
Giancarlo ha risposto al mio invito con un sì immediato e deciso coinvolgendo in questo “sì” anche i suoi colleghi. Vengono da noi e li accogliamo come famiglia e in famiglia, ci racconteranno la loro esperienza di Rigopiano, le operazioni di recupero dei bimbi e degli altri superstiti ma, molto più, chiediamo loro di dirci la bellezza di un lavoro quotidiano fatto con dignità e professionalità.
Come?
Ci troviamo al Prefabbricato alle 15.00: i nostri amici devono ripartire subito dopo l’incontro perché alcuni di loro prendono servizio a Roma alle 19.30. Cerchiamo di non farci riconoscere come al solito 🙂 …. Arriviamo puntuali!
Suor Roberta