Dedicazione dell’altare e della Chiesa “San Giovanni Paolo II” (15 maggio 2022)

locandina

rivedi il video della celebrazione QUI

foto di Massimo Marini

video clips della dedicazione della Chiesa San Giovanni Paolo II – da Massimo Marini QUI

articolo su AVVENIRE

GRAZIE (i ringraziamenti letti da Suor Roberta Vinerba al termine della celebrazione)
“Ogni buon regalo e ogni dono perfetto viene dall’alto e discende dal Padre della luce” (Gc 1,17). Così questo nostro essere convenuti in questo luogo è unicamente dono di Dio, il Dio fedele, al quale va la nostra benedizione e il nostro grazie.
I “grazie” che saranno detti ora, sono a nome dei parroci, dei diaconi e di tutta la comunità cristiana che vive nelle nostre tre parrocchie, e che grazie a questo luogo sta sperimentando la bellezza di vivere come famiglia in un’unica casa sono radicati nel grazie originario e fondante, a Dio.
Grazie all’Architetto Paolo Marciani, il “visionario” che guidato dalla sapienza umana e cristiana, ha “visto” questo luogo prima di tutti, una visione che ha avuto la supervisione di padre Marco Rupnik.
Purtroppo oggi per motivi di salute non è con noi, ma sappiamo che ci sta seguendo attraverso la diretta facebook! Sono presenti qui sua moglie e i figli che salutiamo. Paolo ha inviato una corposa missiva di saluto a Lei Eminenza e a tutti noi qui convenuti. Una bellissima lettera che non possiamo leggere ma che sarà pubblicata sulla nostra pagina Facebook ed anche consegnata a Lei, Eminenza. Alcune righe provvederò comunque a darne lettura. Con Paolo ringraziamo poi tutti coloro che hanno materialmente realizzato il progetto, come lo strutturista Ing. Fabrizio Ugolini.
Paolo Marciani descrive molto bene cosa abbiamo vissuto, noi gruppo di lavoro in questi complessi e magnifici anni nei quali abbiamo imparato a “una vera e propria ascesi comunionale […] che è stata indispensabile per giungere al risultato di oggi, a questa chiesa edificata, consacrata ed abitata dai fedeli. Ci sono state, lungo il percorso, è vero, difficoltà e precarietà di ogni genere, di ordine urbanistico, costruttivo ed economico. Non nascondo che tutto questo ha generato anche sofferenze e momenti di tensione in ciascuno di noi, tensioni che si sciolgono quest’oggi davanti all’altare di cui ha preso possesso il Signore della vita”.
Di questo gruppo, Claudio Belardoni, il responsabile Unico del Progetto ne è stato il “mediano”, quello che lavora perché si capitalizzi il risultato: dire che è stato determinante è dire poco, grazie Claudio. Con lui grazie a Simone, il giovane dei conti!
Grazie all’Ingegner Paolo Anderlini, grande Direttore dei lavori! È stato un po’ il “mastino” del cantiere, il direttore dei lavori che ha saputo far “girare” tutto, con piglio fermo e risoluto, sferzando al bisogno, anche la committenza. 16 Pro-memoria di incontri preparatori; 40 Verbali di riunione con Committente; 193 Verbali di visita in cantiere; 33 Verbali di approvazione materiali; 4 Varianti in corso d’opera.
Con lui il geometra Vincenzo Brozzetti, presente sempre in cantiere a cercare soluzioni, al bisogno creative, e mediazioni.
Grazie al ragioniere Massimo Carloni, nostro parrocchiano che ha messo la sua competenza e quella del suo studio, senza alcun onere per noi, a servizio di questa opera. È stato il vero e proprio gard rail della committenza: ci ha consigliati, strigliati, guidati. Senza di lui, insieme al mite e pazientissimo dottor Paolo Melinelli e a tutto lo Studio Abaco, lo diciamo: finanziariamente non ne avremmo tirato fuori i piedi. Ricordiamo con “timore e tremore” certe riunioni nello studio di Carloni… che continueremo a fare visto che, cogliamo l’occasione per ricordarlo: abbiamo vent’anni di triboli, come diciamo a Perugia, per estinguere il mutuo.
Del gruppo di lavoro anche la dottoressa Jone dei Rossi, e con lei ringraziamo gli uffici amministrativi a della nostra diocesi guidati don Riccardo Pascolini succeduto a Remigio Dolci. Jone è stata la donna-CEI, ha tirato le fila di tutte le questioni, spesso spinose, delle scadenze e pratiche CEI con passione che è andata ben oltre il dovere lavorativo.
A tutti voi grazie perché vi siete sentiti parte di un sogno, prima che di un compito professionale, se pur svolto con grande competenza.
Ringraziamo di cuore Maurizio Giannoni, titolare dell’Impresa Restaura: di te Maurizio possiamo dire che abbiamo conosciuto un galantuomo, uno che ha una parola sola e la mantiene. Imprenditore che ha coniugato efficienza e generosità oltre il pattuito. Per Restaura a presidiare il cantiere il geometra Marco Capoccia, grande professionista del quale ricordiamo la schiettezza e l’amore per un lavoro che deve essere fatto bene. Memorabili le dispute con Anderlini! Grazie alle maestranze, a tutti coloro che hanno lavorato in questo cantiere con grande competenza, fra tutti e per tutti Massimiliano che conosce ogni pietra di questo luogo. Quattro anni tutti i giorni qui, capocantiere del quale ricordiamo la commozione l’ultimo giorno di cantiere al momento dei saluti. A proposito di famiglia, quattro anni insieme, nel bene e nel male, famiglia lo siamo diventati.
Grazie a Filippo Fondacci, l’uomo che ci ha dato l’acqua, con umiltà e competenza sempre ad indaffararsi e a rispondere alle tante emergenze (come quando grazie a Matteo Giambartolomei abbiamo piantato il pratino [tra l’altro l’Avvocato Giambartolomei lo ringraziamo anch’egli perché è solo grazie alla sua generosità che vedete qualcosa di verde!] rendendoci conto, poi, che bisognava portarci l’acqua per annaffiarlo).
Grazie ad Alessandro Giombolini che ha curato la parte elettrica, deve aver steso chilometri di cavi elettrici!
Ringraziamo Davide Canducci per il magnifico tetto e in particolare grazie all’uomo delle altezze, Piero ci hai fatto venire il torcicollo per guardarti lavorare!
Ancora grazie agli ingegneri Marco Valigi e a Enrico Malà della Fluproject, che con pazienza hanno progettato e di volta in volta ri-progettato gli impianti.
Grazie a Vincenzo Casadidio perché in questa chiesa…. l’audio funziona!
E poi il nostro grazie a tutti i professionisti, gli infissisti, i tinteggiatori, i cartongessisti della Edilmontaggi e a tutti gli altri che hanno lavorato qui, sono di più di quelli nominati. Dio vi ricompensi per il bene fatto e se qualcosa non funziona, vi richiameremo!
Un grazie a parte alla nostra Chiara Tintori, che è stata l’anima di ogni cosa che abbiamo fatto.
Oggi abbiamo dedicato l’altare. É opera, insieme al fonte, alla sede, all’ambone e all’effige di Maria di Edoardo Ferrari. Vederti lavorare, ascoltarti raccontare l’ispirazione e la realizzazione delle tue opere, ha il profumo del paradiso. Grazie!
Grazie a Simone Filosi, l’artista umbro che ha realizzato il grande tabernacolo, che sa rendere il marmo trasparente, pieno di luce.
Grazie al nostro Sindaco che ci è stato vicino fin dall’inizio quando ancora sindaco non era. Lo consideriamo prima che un’autorità, un amico. Con lui grazie a Erika Borghesi, nostra amica della prima ora, oggi presente anche come consigliere provinciale. All’Assessore Numerini, che ci ha aiutati in molte cose, come per la viabilità, grazie all’Assessore Cicchi, amica di sempre che ha scelto la nostra struttura per ospitare due progetti sociali che fanno capo al suo assessorato. Noi siamo sempre disponibili a queste collaborazioni. Ringraziamo anche il consigliere Cesaro, nostro amico. Grazie agli uffici comunali che hanno lavorato con competenza in tante situazioni, e a Mommi che ben sa tante nostre emergenze.
Un grazie particolare a due amici senza la cui “pazza” generosità tutto questo non ci sarebbe: Mauro Cozzari e Alvaro Mirabassi. Con loro abbiamo trepidato, sofferto, abbiamo riso, abbiamo gioito, sperato!
Siete in qualche modo tutti nostri benefattori, insieme a tanti, tantissimi, alcuni noti solo a Dio, altri solo a noi, alcuni già in cielo (uno per tutti l’amato Mons. Giuseppe Chiaretti).
Un popolo di benefattori, di persone amiche che hanno sperato, sofferto, offerto, pregato, sostenuto economicamente secondo le possibilità di ciascuno, la realizzazione di questa chiesa che è il sospiro di un popolo intero.
Pensiamo tra i tanti, alle famiglie che ci hanno prestato soldi soprattutto all’inizio, in una emergenza in cui ci trovammo improvvisamente, ai sottoscrittori del progetto “Anche noi per amore”, agli acquirenti del regalo natalizio “Edificati dalla speranza”, (Grazie a Maurizio Tini, a proposito!) ai fratelli e alle sorelle che coordinati da Giuliano Giglio da sette anni si recano turnandosi ogni giorno a recitare il rosario perimetrando i confini della struttura fin da quando non c’era neppure il cantiere.
Esempi di un popolo ben più ampio!
Popolo operoso e generoso, pensiamo tra i tanti a Sergio Alunni e a Eutimio, due dalle mani d’oro e il cuore pure, a Antonio Mammana con la sua arte del vetro! Ed anche Massimo Marini, oggi avrebbe dovuto essere a Parigi per lavoro, ha rinunciato per servire qui oggi.
Approfittiamo oggi anche per ringraziare i tanti che da quando abitiamo questa casa se ne stanno prendendo cura come la propria: volontari della manutenzione, delle pulizie, il Fattore C che con Simone Biagioli si è sobbarcato lo “sbarco” nella nuova struttura.
Grazie ai volontari del servizio d’ordine, la chat “liturgia GP2”, che anche oggi sono al loro posto, ai chierichetti e ai loro tutor, e con loro grazie a tutti coloro, come i cantori, che hanno reso questa liturgia “bella”.
Un grazie tutto per lui a Rolando!
Se qualcuno non abbiamo nominato, e ce ne sono tanti, non ce ne vogliate, non è per dimenticanza, ma per uscire da qui prima di domanimattina!
Un pensiero grato a te, don Francesco Verzini che hai firmato il progetto liturgico della nostra chiesa e ci hai seguiti passo passo nella preparazione di questa liturgia. Con te vicerettore del Seminario Regionale, ringraziamo i seminaristi che sono la speranza della nostra Chiesa e che oggi hanno scelto di far festa con noi. Un saluto anche al Rettore don Andrea che avrebbe voluto essere con noi ma è stato trattenuto altrove.
Grazie al padre provinciale dei Frati minori, p. Francesco Piloni: per la sua generosità un po’ di san Francesco è qui nel crocifisso, donato dalla Provincia serafica dell’Umbria. Grazie anche all’amico di sempre, p. Claudio Durighetto.
Ringraziamo il vescovo Marco: sei arrivato a lavori avanzati e un po’ temevamo il vescovo architetto. Invece ti abbiamo sentito subito “dei nostri”, presenza concreta e vicina che ha saputo aiutarci e consigliarci.
Grazie all’Arcivescovo Renato Boccardo, qui per amore alle chiese umbre delle quali è presidente, ma soprattutto per amicizia ormai consolidata con le nostre parrocchie. A lei un grazie particolare perché nella fede crediamo che la sua presenza oggi, lei che è stato per tanti anni collaboratore stretto di San Giovanni Paolo II, sia un dono che viene direttamente dal papa Santo, un modo per dirci che ci è vicino. E grazie per le reliquie che ci ha donato e prestato alla cui presenza abbiamo pregato ieri sera.
Infine grazie a Lei, Cardinale Gualtiero, Padre Vescovo, senza di lei non saremmo arrivati in fondo! Noi lo sappiamo bene, lo sappiamo molto bene! In lei abbiamo sempre trovato accoglienza, ascolto, comprensione, appoggio, benevolenza. Abbiamo memoria di udienze che ci ha concesso in orari improbabili, abbiamo ricordo della sua stanchezza ma mai assente, pronto a riceverci, specie in quei momenti in cui la sua parola, e solo la sua, poteva essere risolutiva. La Vergine davanti alla quale preghiamo in questo luogo, suo dono personale è la migliore testimonianza di quanto lei ci abbia voluto e ci voglia bene. Sappia che noi le vogliamo davvero tanto, tanto bene.